La storia di Maria

Il programma di fellowship a breve termine di ERA rappresenta un'ottima opportunità per i giovani nefrologi di ampliare le loro conoscenze e acquisire esperienza pratica nei principali centri europei. Non solo consente lo sviluppo professionale in un campo altamente specializzato, ma facilita anche il networking e lo scambio di idee con esperti provenienti da diversi paesi. Per me, è stata un'esperienza molto ispiratrice che ha arricchito le mie prospettive cliniche.

Sì, assolutamente. La fellowship a breve termine di ERA è un programma prestigioso che riflette sia la motivazione sia l'impegno per l'istruzione continua e la crescita professionale. Includerlo in un CV mette in evidenza l'esperienza internazionale, l'adattabilità e l'esposizione a pratiche avanzate, tutte caratteristiche preziose sia in carriere accademiche che cliniche.

Dopo essere tornato dalla formazione, ho attivamente iniziato ad integrare le conoscenze e le competenze acquisite nella mia pratica clinica presso la mia istituzione di provenienza.
Ho anche lavorato a stretto contatto con l'unità di dialisi per affinare sia le tecniche di peritoneo che di emodialisi, adattandole più precisamente alle esigenze individuali dei bambini.
Sono profondamente grato a tutto il team di nefrologia pediatrica del GOSH per il loro professionalismo e la disponibilità a condividere la loro competenza. In particolare, vorrei ringraziare sinceramente il Professor Rukshana Shroff e la Professoressa Jelena Stojanović per la loro eccezionale tutoraggio e supporto, che mi hanno fornito un'esperienza di apprendimento preziosa e stimolante.

Ho imparato come trattare diversi farmaci utilizzati nel Regno Unito per curare la CKD, attualmente non disponibili in Polonia. Approfondire i loro profili farmacologici e applicazioni cliniche ha messo in evidenza il loro potenziale valore nel migliorare la gestione della CKD. Potrebbe essere utile considerare iniziative per rendere questi trattamenti accessibili all'interno del sistema sanitario polacco.
Durante la formazione, mi è stato introdotto il concetto e gli aspetti pratici dell'emodialisi domestica in pazienti pediatrici, una modalità ancora non disponibile in Polonia. Credo che, con un adeguato supporto organizzativo e tecnico, questo approccio potrebbe essere introdotto gradualmente, offrendo a pazienti selezionati una maggiore flessibilità e una migliore qualità della vita.
Per quanto riguarda il trapianto renale pediatrico, ho notato che i protocolli di immunosoppressione induttiva utilizzati al GOSH differiscono da quelli comunemente applicati in Polonia. Basandosi sulla loro efficacia clinica e profilo di sicurezza, potrebbe essere utile considerare l'adattamento di strategie simili nella nostra pratica locale per migliorare i risultati dei trapianti e ridurre le complicazioni da rigetto.